La “cappella” della Grotta della Madonna di Lourdes nella chiesa parrocchiale

di Gianfranco Amprimo

Rileggendo i vecchi Bollettini Parrocchiali di Balme, troviamo la notizia (dicembre 1941):

 “IN CERCA DEL TESORO…

pare che siano proprio di quest’idea, quelle persone che da un mese ormai, scavano, minano, buttano nella Stura, terriccio e pietrame, lassù a Balme sotto la cascata, di fronte al vecchio mulino del Fratin! A quanto pare però il tesoro è ben nascosto e non sono ancora riusciti a trovarlo perché i lavori continuano!

Per essere precisi però, chi lavora e fa lavorare, non cerca affatto il tesoro; cerca invece il posto per collocarlo questo tesoro che sarà costituito da una magnifica Grotta di Lourdes, con relativa statua della Madonna e altare per la celebrazione della Messa.

Gli eredi di Martinengo Pietro (Riga) ne hanno generosamente e gratuitamente messo a disposizione il sito”.

Alla base dell’iniziativa era il voto fatto da mia nonna Martinengo Maria, che, al tempo della “Grande Guerra” aveva promesso alla Madonna, se il marito Francesco (Cichìn) fosse tornato, di andare in pellegrinaggio a Lourdes. 

Il nonno tornò, ma ben presto venne colpito da una malattia, molto diffusa fra i reduci, che lo portò lentamente alla paralisi. La famiglia, con bambini da “tirare su”, dovette affrontare una nuova Via Crucis. Quindi niente pellegrinaggio.

Come fare? Invece del viaggio, si pensò di soddisfare il voto con l’acquisto di una statua della Madonna, che fu collocata nel vano alla sinistra dell’abside della chiesa parrocchiale

Passarono molti anni prima che si riparlasse della Grotta di Lourdes. Don Pierino Magnetti, venuto a Balme nel Dicembre 1955 ne riprende il progetto con queste parole: Quando non farà più freddo (Bollettino Parrocchiale di marzo 1956) si procederà alla costruzione della grotta di Lourdes. Questa grotta, in muratura, eliminerà anche molto freddo che proviene dall’attuale grotta di carta, mancandovi i vetri nel retro sagrestia.

Nel frattempo il Parroco ne aveva già parlato in chiesa e nello stesso Bollettino vengono registrate le prime due offerte per la grotta.

A maggio don Magnetti scrive: “A sinistra del presbiterio vi è una stanza che servì finora come ripostiglio. La Grotta di Lourdes di carta attuale, non è altro che un passaggio per entrare in questa stanza. Ebbene, il progetto sarebbe di usare, mettendovi una porta, questo passaggio per entrare in questa stanza e di questa stanza farne una bella cappella dedicata alla Madonna di Lourdes, col suo altare e la nuova grotta in muratura. Qui si celebrerà ogni giorno, anche la domenica alle 8 la S. Messa nei mesi invernali al caldo di una confortante stufa”.

Le offerte dei balmesi e dei villeggianti per questo progetto furono numerose e generose.

Chi operò per la realizzazione? I lavori di muratura furono eseguiti da Nicola Castagneri Fratin (Poumàt), aiutato dal giovanissimo bocia Michelino Castagneri, che ringrazio per il contributo di informazioni. La decorazione venne affidata a Deo Garbolino, pittore, violinista e panettiere di Ceres; lo stesso che poi lavorò alla cappella della Cinal. Ricordo anche Pietro Drovetto (Paganini) autore dell’altare e dell’artistico “trono” che lo sovrastava. Dopo soli cinque mesi, nel Bollettino di dicembre, don Pierino Magnetti poteva scrivere:     

Anche attualmente, pur con qualche modifica, la “cappella” della Grotta della Madonna di Lourdes accoglie nella sua intimità i devoti di Maria e continua ad essere un ambiente caldo e accogliente per le S. Messe durante i lunghi mesi invernali.

Tratto da Barmes news 61 (gennaio 2024)

Lascia un commento